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Causa di instabilità tramite il nostro portale

causa di instabilitàLa donazione è un contratto tramite il quale chi dona si spoglia del bene donato. Non può essere sciolto se non per mutuo dissenso o per altre cause previste dalla legge. E' inoltre possibile apporre al contratto di donazione clausole o condizioni, il cui verificarsi determina la risoluzione della donazione stessa. Contatta il nostro studio notarile e potrai avere maggiori informazioni.

Il mutuo dissenso

Le parti, tra loro d'accordo, possono risolvere la donazione tra le stesse intervenuta, ma devono rispettare la stessa forma.
In ordine alle conseguenze di un tale atto, si consiglia di interpellare un esperto di fiducia.
Può essere utile procedere alla risoluzione consensuale della donazione, qualora il donatario abbia bisogno di chiedere un prestito e di garantire detto prestito con ipoteca sui beni donati, nel caso in cui la Banca erogante il prestito lo rifiuti a causa della provenienza donativa considerata lesiva dei diritti di legittima di eventuali prossimi congiunti del donante.
Scegliere il giusto professionista, è determinante al fine di tutelare tutte le tue pratiche legislative.

Cause previste dalla legge:

1.ingratitudine: in alcune ipotesi previste dalla legge (per esempio nel caso di delitto consumato o tentato di omicidio nei confronti del donante o di un suo stretto familiare o di ingiuria grave verso il donante stesso) il donante, o i suoi eredi, possono chiedere al giudice la risoluzione della donazione;
2. sopravvenienza dei figli al donante: determina la possibilità, da parte del donante, di chiedere al giudice la risoluzione della donazione in quanto il donante, al tempo di quest'ultima, non aveva o non sapeva di avere figli.
In ordine alle conseguenze del verificarsi di tali cause, il nostro studio saprà fornirvi tutte le delucidazioni necessarie.
Con il nostro portale potrai consultare tutti gli articoli di tua necessità, affidati dunque ad un buon Notaio Roma.
Quella del notaio è un'istituzione originariamente italiana. La figura, con le funzioni a lui attribuite oggi, nasce nell'Italia Longobarda e nella Francia Merovingia. Esso riprende il nome del notarius, una figura che risale al periodo della Repubblica romana ma che disponeva di funzioni completamente differenti: il notarius infatti indicava lo schiavo che aveva il compito di scrivere velocemente note, spesso mediante abbreviature.
Durante il periodo della decadenza dell'Impero romano i notarii erano i segretari dell'Imperatore e dei governatori delle province. Sempre nel tardo impero, più vicino alla figura del notaio odierno era il tabellio, il quale effettivamente aveva le funzioni di redigere scritture tra privati, pur senza essere investito di funzione pubblica. Si deve infine citare anche il libripens, che invece era a tutti gli effetti un funzionario pubblico.
Dopo l'VIII secolo e con Carlo Magno gli strumenti dei notai acquistano la stessa forza ed i medesimi effetti di una sentenza passata in giudicato".
Anche durante il Medioevo, il notariato ha avuto il suo sviluppo incentrato a dare certezza nei rapporti giuridici. I notai, come i giudici, facevano parte delle Arti Maggiori nel Comune medievale (ad esempio l'Arte dei Giudici e dei Notai a Firenze).
Fino al XVIII secolo, tuttavia, la parola "notaio" continuò a designare figure diverse in un ambito sociale in cui a saper leggere e scrivere era comunque una minoranza della popolazione: l'assistente del sovrano o del Papa, il cancelliere di tribunale, il professionista che assiste i privati ricevendone le scritture o trascrivendone le volontà in atti ufficiali che facessero fede della volontà espressa. Quest'ultimo significato divenne poi quello definitivo.
L'organizzazione del notariato moderno, nei paesi dove vige il cosiddetto notariato latino, risale sostanzialmente alla Rivoluzione francese (decreto del 29 settembre 1791).
L'ordinamento francese fu ricalcato, nel Regno d'Italia, dalla legge del 25 ventoso anno XI (16 marzo 1803), che improntò a sé anche le successive leggi emanate nei vari Stati italiani dopo la Restaurazione; avvenuta l'unificazione, il notariato fu regolato in Italia dal R.D. 25 maggio 1879, n. 4900, poi sostituito dalla legge 16 febbraio 1913, n. 89, tuttora in vigore.

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